Fertilità e peso: lo stile di vita è fondamentale per prendersi cura della propria fertilità, e in questa visione il peso non è un’eccezione. Essere sovrappeso, obesi o sottopeso può avere un impatto negativo sulla fertilità. Rispetto alle donne normopeso, donne sovrappeso o obese hanno maggiori difficoltà a rimandare incinta e un maggior rischio di aborto.

Fertilità e peso

Il nostro equilibrio ormonale e quindi la nostra fertilità, sono legati a ciò che mangiamo, dal funzionamento del nostro apparato digerente e dai nutrienti dell’alimentazione. Scopriamo di più sull’argomento fertilità e peso.

Come il peso può influire sulla fertilità?

In tutto questo anche il peso corporeo ha la sua importanza!

Ricordate però che il peso non deve assolutamente diventare un’ossessione. L’obiettivo è quello di avere un corpo sano e di sentirci in forma.

C’è differenza tra dire “corpo sano” e “corpo magro”: i canoni estetici dei nostri giorni non vanno a braccetto con la fertilità!

 

Indice di massa corporea

Qual è il peso “giusto” per la fertilità?

Si può avere un’idea indicativa attraverso l’indica di massa corporea. Ma attenzione, non è la regola, ogni donna deve essere valutata indipendentemente da questi numerini, sulla base della propria storia clinica e della propria attività sportiva.

L’indice di massa corporea o BMI (Body Mass Index) si ottiene dividendo il peso (in kg) per il quadrato dell’altezza (in metri). 

Esempio: altezza 1,7 m; peso 58 kg; BMI= 58/1,7×1,7= 20

Ecco sotto una tabellina con i valori di riferimento

 

 

L’ottimale sarebbe mantenersi per tutto l’arco della propria vita nella fascia Normopeso, identificata da un BMI compreso tra 18,5 e 25.

Ad esempio se una donna è alta 1,7 m il suo range ponderale di riferimento dovrebbe essere tra 53 e 72 kg.

Sovrappeso

Un eccessivo peso corporeo (BMI oltre il 25), oltre allo stato nutrizionale, influisce negativamente sulla fertilità.

Perchè? Perchè l’eccesso di grasso contribuisce a un aumento dei livelli di estrogeni. Alti livelli di estrogeni inibiscono l’ovulazione causando cicli anovulatori. Inoltre il sovrappeso porta a un maggior rischio di aborti e macrosomia (bambino grande, con tendenza al sovrappeso in età adolescenziale-adulta).

Se si è sovrappeso è sufficiente una piccola perdita di peso (anche solo del 5-10% del peso iniziale) per migliorare gli equilibri ormonali.

Il rapporto peso-fertilità non è importante solo per le donne, ma anche per l’uomo. Nell’uomo un eccesso ponderale può portare a una minore concentrazione e motilità degli spermatozoi.

 

Qual il modo migliore di perdere peso?

Non è un segreto che ci siano moltissime diete, ma è assolutamente sconsigliato seguire le mode del momento, diete fatte di frullati, succhi e restrizioni eccessive.

L’obiettivo non è perdere quei chili in eccesso per poi tornare agli errori alimentari di prima. Bisogna invece partire dall’educazione alimentare, mirare a obiettivi a lungo termine che portino a cambiamenti delle abitudini e dello stile di vita così da mantenere i chili persi. Consiglio sempre di rivolgersi a un professionista in alimentazione, che sappia aiutarvi nel cambiamento e sappia fornirvi strategie per un dimagrimento efficace, senza privarvi di alcun nutriente.

Sottopeso

Anche essere sottopeso non è consigliabile per chi è alla ricerca di un bambino. Come per il sovrappeso, anche un BMI inferiore a 18,5, indice di sottopeso, può compromettere l’ovulazione e la capacità di concepimento. La scarsità di massa grassa comporta bassi livelli di estrogeni e sporadicità o assenza delle mestruazioni. Anche la qualità del muco cervicale ne può risentire. Ecco perchè fertilità e peso sono legati ed importanti.

La mia ginecologa insiste sempre molto su questo aspetto e, in accordo con gli ultimi studi in merito, considera più sicuro che il BMI sia superiore a 20, piuttosto che a 18,5.

Quindi terrei più in considerazione come fertility zone il BMI compreso tra 20 e 24. 

 

 

Ulteriore focus sul peso corporeo: il set point metabolico

Il set point è la quantità di grasso che il cervello percepisce come sicura ed ideale, e tende quindi a regolare molte variabili: spesa energetica, metabolismo basale, ma soprattutto i livelli ormonali. Quando la quantità di grasso corporeo aumenta o diminuisce molto rispetto al set-point anche la fertilità dettata dai livelli ormonali ne risente.

Se una donna è sempre stata magra (come si suol dire, per ereditarietà) il suo set-point sarà basso. Oppure ancora, se una ragazza ha sempre svolto attività sportiva agonistica fin da piccola, avrà una quantità di massa grassa inferiore e un set-poi inferiore. E quindi, se ben nutrita e senza altre problematiche, nessuna carenza di tipo ormonale.

Ma facciamo un esempio pratico

Una ragazza, mediamente attiva, che all’età del menarca e per la maggior parte della sua adolescenza ha un peso di 60-62 kg (normopeso, BMI 22,5). Capite che quello è il peso (con relativa massa grassa) che il suo cervello ha impostato come safe, del tipo “con questo peso tu puoi sopportare una gravidanza, puoi essere sana, ti do tutti gli ormoni necessari”.

Poi succede che in età adulta, per diete restrittive e attività fisica, perde peso fino a raggiungere i 52-54 kg. Ben lontana dal suo set-point. In questo modo difficilmente i livelli ormonali saranno ottimali per supportare la fertilità.

 

 

E sempre come dice la mia ginecologa:

“Se sei nata con i fianchetti, un po’ di fianchetti è giusto averli!”

il giusto, non di più!

Con questo non sto istigando al sovrappeso o all’ingrassamento, ma al peso giusto per il corpo giusto.

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F.

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