Norvegia

Chi ci ha seguiti durante il nostro viaggio di nozze ci ha anche sommerso di domande. Ecco allora l’articolo completo sul nostro viaggio tra la Norvegia e le isole Faroe.

“Ma avete pianificato voi l’intero viaggio?”
“Ma l’itinerario come avete fatto a crearlo?”
“Dove avete trovato gli alloggi migliori?”
“E il cibo?”

Ho provato a rispondere a qualche domanda…

Come abbiamo organizzato il viaggio in Norvegia

Appena abbiamo deciso quale sarebbe stata la meta e il tempo a disposizione (tre settimane) ci siamo subito messi a informarci. Abbiamo acquistato la guida Lonely Planet della Norvegia, spulciato il sito www.visitnorway.it (e @visitnorway_it) e la pagina Instagram @visitfaroeislands. Ci siamo segnati tutti i posti che avremmo voluto vedere durante il nostro viaggio e quanto tempo dedicare ad ognuno di questi. E poi abbiamo cercato di dare un senso logico al tutto, creando un itinerario che ci permettesse di vedere più cose possibili, regalandoci anche qualche giorno di relax (eravamo pur sempre in viaggio di nozze!!!).

Norvegia

Le difficoltà che abbiamo trovato in questo sono state soprattuto relative ai voli e ai tragitti. Ad esempio il volo Bergen-Faroe c’è solo 1-2 volte a settimana. Inoltre in Norvegia sulle strade c’è un limite di velocità di 70-80km/h, e spesso con traghetti da prendere: motivo per cui spostarsi richiedeva più ore del previsto.

I voli

Li abbiamo prenotati tutti grazie a Skyscanner. Abbiamo volato con Air France (Milano-Bergen, via Parigi), Atlantic Airways (Bergen-Faroe), Wideroe (Bergen-Leknes, via Bodo), SAS (Kirkenes-Milano, via Oslo).

Le auto

Prese tutte a noleggio, su Rentalcars. L’auto alle Faroe l’abbiamo presa su Make travel (un autonoleggio privato vicino all’aeroporto di Vagar). C’è un grandissimo sovrapprezzo a ritirare e riconsegnare l’auto in due città diverse, prestate attenzione. Alcune strade/tunnel/ponti prevedono un pedaggio, che si paga direttamente con addebito al noleggio.

Traghetti dei fiordi norvegesi

Durante molte tratte abbiamo per forza di cose dovuto prendere dei traghetti per attraversare i fiordi. Quasi tutti questi traghetti sono brevi (15-20 minuti) e il costo è di circa 15-20 euro per una macchina e due persone. Non devono essere prenotati. Consiglio assolutamente di prendere il traghetto sul Geirangerfjord: da Hellesylt a Geiranger. Dura un’ora, ha un prezzo più alto (80-90 euro mi pare), ma lo spettacolo è meraviglioso!

Hurtigruten

Abbiamo scelto di fare l’ultimo grosso spostamento del nostro viaggio in Norvegia (dalle Lofoten fino oltre a Capo Nord) sfruttando il postale dei fiordi. Il postale è una piccola nave da crociera che viaggia da Bergen a Kirkenes e ritorno, passando i mezzo ai fiordi, attraversando paesaggi unici e fermandosi in moltissimi porti. Noi ci siamo imbarcati la sera alle 22:00 a Svolvaer e abbiamo navigato per due giorni, fermandoci a Tromso e Capo Nord fino ad arrivare a Kirkenes la mattina del terzo giorno. Potete curiosare la rotta e prenotare direttamente sul loro sito!

Le tappe principali: Norvegia e Isole Faroe

Trolltunga

L’emozione più forte. Letteralmente “lingua di troll”, si tratta di una lingua di roccia che si allunga nel vuoto, dalla quale si può ammirare un panorama mozzafiato. Per raggiungerla ci sono più di 10 km di trekking e più di 10 km a tornare: è impegnativa più che altro per la lunghezza e per alcuni tratti esposti e scivolosi, ma se si è equipaggiati con scarponcini da montagna e abbigliamento adatto non c’è problema! La partenza del sentiero è a Skjeggedal: qui potete decidere se “saltare” i primi 4 km con 400-500 mt  di dislivello, prendono uno shuttle che vi porta a Magelitopp (ecco il link del bus), dove inizia il vero e proprio sentiero. Una volta arrivati a Trolltunga? Non c’è nulla, solo una grande distesa dove potersi fermare, riposare e rifocillarsi e la coda per fare la famosa fotografia sulla lingua (essendo già in bassa stagione noi abbiamo fatto solo 30-40 minuti di coda per fare la foto, ma ad agosto ci hanno detto che si attendono anche 2 ore….). Consigli di equipaggiamento: abbigliamento adatto in base alla stagione (io avevo una maglia termica, il pile e una giacca a vento con imbottitura staccabile, fascia e guantini termici); cibo a sufficienza (panini, cioccolato, frutta secca, frutta essiccata…) e una borraccia d’acqua che abbiamo riempito direttamente dalle cascate lungo il percorso. 

Norvegia

Per essere comodi abbiamo alloggiato a Odda, al Trolltunga Hotel, la sera prima e la sera stessa dell’escursione. Comodo perché al mattino, con un supplemento, ti danno la possibilità di crearti la tua lunch box per l’escursione!

Bergen e Fiordi Occidentali

Da Bergen abbiamo deciso di fare un giro circolare attraversando i principali fiordi: Sognefjord e Geirangenfjord per poi passare attraverso i ghiacciai e tornare a Bergen.

  • Bergen, giro della città, pranzo al mercato del pesce e poi in macchina fino a Krakenes, per trascorrere la notte al faro (Krakenes Fyr)

Norvegia

  • Dal faro di Krakenes siamo arrivati a Geiranger, attraversando il fiordo partendo da Hellesylt.
  • Abbiamo fatto alcune bei giri panoramici per vedere i fiordi dall’alto (ci sono tantissimi sentieri per trekking di tutti i livelli) e abbiamo terminato la giornata con una cioccolata calda al Geiranger Sjokolade. Ah, a Geiranger abbiamo soggiornato all’ Hotel Union Geiranger
  • Avremmo voluto tanto andare a Dalsnibba (punto panoramico più alto, ma per neve la strada è stata chiusa). E allora abbiamo percorso la Eagle Road (una via panoramica con un punto panoramico mozzafiato – ørnesvingen) e, allungando di parecchio la strada, ci siamo portati fino a Stalheim. Nel mezzo un paio di tappe: al ghiacciaio Jostedal e a Flåm, piccolo villaggio da dove parte un treno che fa un giro panoramico (che abbiamo deciso, alla fine di non fare, un pò per la stanchezza di viaggiare e un po’ per il costo). Ma a Flåm c’è anche un pub molto…vichingo (Aegir Brewpub) che merita una visita.
  • Da Stalheim, dopo un giro in mezzo ai boschi e tra i suoni delle cascate, ci siamo riportati a Bergen. In questo breve tratto ci sono alcuni bei punti in cui fermarsi:

Isole Lofoten, nord della Norvegia

Ecco, questa è stata la parte che ho preferito in assoluto: per i colori, per la prima aurora boreale,  i panorami con cui mi sono riempita gli occhi, la tranquillità, i villaggi nascosti (Nusfjord nel cuore) e la bellezza dei rorbu. Un avamposto di rara bellezza, deserto, che un paesaggio di maestose montagne, fiordi profondi, colonie di uccelli marini starnazzanti e lunghe spiagge per il surf.

Norvegia

Siamo arrivati alle Lofoten atterrando a Leknes e da lì ci siamo mossi con la nostra macchina presa a noleggio: si circola tranquillamente perché le isole principali sono tutte unite da ponti e tunnel sotterranei (solamente le due isole più meridionali sono raggiungibili solo tramite il traghetto). Ci siamo regalati due giorni di trekking: la scalinata di Reinebringen (1700 scalini per una vista meravigliosa) e il trekking verso la spiaggia di Kvalvika e il monte Ryten. Due posti meravigliosi, ma ce ne sarebbero stati molti altri da vedere. Motivo per cui…ci torneremo un giorno o l’altro!

Dove abbiamo alloggiato? Nusfjord Artic Resort e in un altro paio di rorbu (case dei pescatori) tra Ballstad e Ramberg.

Piccola parentesi sulle aurore boreali. La “stagione” delle aurore inizia a metà settembre, fino alla primavera. Per vederle è necessario che il cielo sia limpido e che il KP (un coefficiente elettromagnetico della quale non ne so nulla) sia elevato, intorno a 4-5 o comunque superiore a 2. Noi ci siamo affidati a un applicazione (Aurora Forecast) che da, in maniera dettagliata, previsioni sulla possibilità di vedere le aurore e…non ci ha mai deluso! Vederle mi ha regalato emozioni incredibili: ancora oggi guardo il cielo e me le immagino lì, tra la luna e le stelle.

Isole Faroe

Le isole danesi nel mezzo dell’oceano atlantico, dove gli alberi non esistono per il troppo vento e la vegetazione è <. Inizio con il dire che non era la stagione adatta, molto ventosa e piovosa. Le condizioni climatiche ci hanno precluso quindi la possibilità di fare delle belle attività: andare in traghetto all’isola di Mykines a cercare i puffins e fare la scalata a Mylingur. Non per questo ci siamo abbattuti e abbiamo visto dei posti indescrivibili: la cascata di Gasadalur, Tindholmur, Torshavn (la capitale, con i suoi angoli e locali incantevoli), Saksun, l’isola di Kalsoy e il faro…

Faroe

Alcuni posti dove abbiamo alloggiato: Hotel Hafnia a Torshavn, Gjaargadur Guesthouse

Mangiare in Norvegia

Non è stato semplice. O meglio, lo è stato perché mi ero messa il cuore in pace prima di partire per la Norvegia, prendendo tutto con più leggerezza e senza l’apprensione del “mangiare equilibrato”.

Sinceramente ho trovato molta difficolta a reperire la verdura e i legumi, mai contemplati nei menù (eccetto al buffet della colazione dove i fagioli al pomodoro c’erano sempre!). Ripeto: siamo stati in piccoli villaggi, e non ho mai richiesto le proposte vegetariane o vegane, quindi non so dirvi se e come mi avrebbero accontentato. A Bergen, dove abbiamo solo cenato una volta, sicuramente le offerte vegetariane e vegane sono maggiori. Mentre sulle Isole Faroe è ancora più difficile: vivono esclusivamente di carne e pesce, hanno una mentalità ancora poco aperta. 

Alcuni villaggi (ad esempio a Gjogv) sono talmente isolati che hanno una sola proposta del giorno: quella sera mi sono accontentata di un arrosto di vitello che mi ricordava tanto quello che odiavo da piccola!!!

Cosa ho chiesto appena tornata? Verdure, legumi, spaghetti al pomodoro (che mi sono cucinata anche la sera del mio compleanno, quando avevamo la cucina a disposizione nel rorbu!)

In genere le nostre giornate alimentari erano così scandite:

Colazione completa e abbondante

A buffet in hotel per il 90% delle volte in hotel (altrimenti comprando qualcosa al supermercato, solo una volta in un cafè). Yogurt naturale con granola + pane di segale o fette Wasa oppure una porzione di porridge d’avena + un uovo (alla coque/strapazzate/occhio di bue)/legumi al pomodoro + frutta fresca. Qualche volta ho anche aggiunto, se meritava, un piccolo dolcino (un biscotto, un mini pancake,…)

Merenda

Verso le 16:00 con un tè e della frutta fresca e della frutta secca (prendevamo queste cose al supermercato) oppure ci fermavamo in una bakeri a prendere un panino al muesli oppure un cinnamon roll, in un cafè per un toast oppure una cioccolata calda. Alcuni cafè e alcune bakeri che ho amato, per cibo e ambiente: Lofoten Bakeri e Huset Kafè (entrambi a Leknes), Minibakeriert (Nordfjordeid), Godt Brød (Bergen e dintorni), TID for påfyll (Stryn), Paname Cafè (Torshavn), …

 

Cena

Un paio di volte abbiamo cenato in albergo, a buffet, per il resto in qualche ristorante ben recensito (su TripAdvisor) oppure in appartamento. Le nostre mete sono state piccoli paesini, dove l’offerta culinaria era limitata, tipica e tradizionale. Tutti i menù che abbiamo trovato presentavano le stesse pietanze: zuppe di cipolle e patate, zuppa di pesce, due o tre portate di pesce del giorno (halibut, merluzzo, salmone, salmerino –artic char-) oppure carne (manzo, agnello, renna). Contorno? Patate, a volte qualche broccolo.

Vi lascio il nome di qualche ristorante provato che merita davvero, descrivendovi cosa ho preso, per darvi l’idea dei piatti:

Katrina Christiansen  (Torshavn, Isole Faroe) – un posticino dove si cena in stile tapas, quindi piccole porzioni da condividere, ben servite. Salmone affumicato, coda di rospo, costolette, insalata di rucola, patate, pane con una salsa all’aglio…

Kraftstasjonen (Maloy, Norvegia) – Piccolo ristorante tipico dove abbiamo preso la famosa zuppa di pesce di Rita: super!

Karoline Restaurant (Nusfjord, Lofoten) – Ambiente accogliente e hygge, con le candele accese e la vista sui fiordi. Ho cenato scegliendo il pescato del giorno (merluzzo nordico), cotto al forno e con broccoletti e patate novelle

Maren Anna (Sorvagen, Lofoten) – La serata dell’halibut: sempre servito su letto di verdure (due di numero) e patate novelle. Buonissimo! E anche la lasagna di stoccafisso del Doc meritava

 

Se avete altre curiosità vi consiglio di dare una sbirciata al mio profilo Instagram (@unamelaperdietista), dove tra le stories in evidenza sono salvati tutti i posti magnifici di questo viaggio!

 

F.

Dal lago di Garda