Una donna dovrebbe prendersi cura della propria fertilità durante tutto l’arco della vita.
Essere fertili significa avere un bilancio ormonale favorevole alla salute. E nel momento in cui sorgono dei problemi di ipofertilità significa avere degli squilibri ormonali che possono portare delle ripercussioni. Dalla stanchezza e irritabilità tipiche di una donna con fase progestinica corta, a problemi di mineralizzazione ossea per la mancanza di estrogeni.
Per fertilità si intende capacità di riprodursi, di dare vita alla vita. Una coppia è definita infertile quando non avviene concepimento dopo 12 mesi di rapporti non protetti.
Migliorare lo stile di vita, tenere sotto controllo il peso e gli alimenti che si portano in tavola è importante per poter aumentare le probabilità di concepimento.
Per una donna la fertilità è direttamente proporzionale alla qualità e regolarità del ciclo mestruale
Fattori determinanti la fertilità:
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Età
E’ massima nel decennio tra i 20 e i 30 anni, poi diminuisce
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Stile di vita
Il fumo, l’uso e abuso alcol, la mancanza di attività fisica e un’alimentazione scorretta determinato una riduzione della fertilità, sopratutto se protratti per anni
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Riserva ovarica
Che si misura dosando l’AMH (ormone antimulleriano). E’ un test che ci fornisce informazioni sulla qualità ovarica: quanto è capace l’ovaio a portare a maturazione il follicolo? Minore è la riserva ovarica, minore sarà la fertilità e la probabilità di concepimento
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Attività lavorativa
Le donne che lavorano a contatto con i materiali chimici. Ad esempio estetiste, parrucchiere e nel settore cosmetico oppure addette alle pulizie possono incorrere in problemi di fertilità con maggior probabilità di altre. Questo perchè i materiali (come smalti, shampoo, tinte, solventi, detersivi..) possono interferire con gli estrogeni
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Presenza di patologie limitanti la fertilità
La presenza di patologie come endometriosi, autoimmunità severa porta a una riduzione della fertilità
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Presenza di problematiche ovariche ed ormonali
Problematiche ormonali quali PCOS, amenorrea ipotalamica, anovulazione, anoressia insufficienza del corpo luteo, iperprolattinemia portano a squilibri ormonali che rendono difficoltosa l’ovulazione e quindi il concepimento
Quando la fertilità è messa a rischio da una o più problematiche è sempre buona cosa indagare approfonditamente. Ricordate inoltre che il primo passo è il miglioramento dello stile di vita, agendo sull’alimentazione e l’attività fisica.
prenditi cura della tua fertilità
Alimentazione
Per prendersi cura della propria fertilità, donne (e uomini!) sani possono mantenere una dieta equilibrata e varia, con un sufficiente contributo proteico e lipidico e con una buona dose di micronutrienti funzionali (zinco, ferro, magnesio, vitamina B12, vitamina B6, vitamina D).
In presenza di una problematica di fertilità femminile, la corretta alimentazione può aiutare moltissimo.
Innanzitutto la dieta corretta permette il mantenimento di un corretto peso corporeo, peso che permette alla donna di produrre efficacemente gli ormoni.
La giusta alimentazione permette di escludere dalla propria dieta alimenti che sono legati all’ipofertilità, come soia, alcol e caffeina e tenere a bada i disregolatori endocrini.
Attraverso l’alimentazione si apportano sostanze utili e fondamentali al buon funzionamento ormonale. La dieta deve avere proteine, colesterolo, vitamina D, vitamina B12, zinco, ferro. E inoltre permette di migliorare lo stress ossidativo e l’infiammazione cellulare attraverso l’assunzione di antiossidanti naturali.
In caso di PCOS e amenorrea ipotalamica l’alimentazione aiuta nel supportare il riequilibrio ormonale.
E infine permette di migliorare le probabilità di successo in PMA (Procreazione Medico Assistita).
Nei prossimi articoli vedremo in dettaglio questi punti.
F.